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Potere alle parole: il nuovo libro di Vera Gheno

Voglio raccontarti della prima tappa della presentazione del libro “Potere alle parole”, di Vera Gheno a Bologna, nella libreria Trame di Via Goito 3/C. La libreria Trame è diversa dalle altre librerie: è piccolissima ma accogliente, i libri sono davvero ovunque e posizionati a sentimento, respiri ispirazione in ogni angolo.

La prima volta che ho visto Vera Gheno era stata il 24 Gennaio. Eravamo a Bologna anche in quell’occasione. C’era la presentazione del libro “Tienilo acceso”, scritto insieme a Bruno Mastroianni. La location era il Baumhaus appena sopra il bar Kinotto.
È stata una serata davvero interessante, piena di spunti, domande dal pubblico.

Quando sono tornata a casa ho sentito di essermi davvero arricchita. Alla fine della presentazione ho comprato il libro e non faccio che consigliare a chiunque di fare lo stesso perché penso che sia utile sia a chi si occupa di comunicazione sia a chi vuole, semplicemente, capire meglio come stare e comunicare su Internet e sui social.

La presentazione di “Potere alle parole” è stata molto diversa: più intima, più informale ma anche più colorata. Mi sembrava di essere nel salotto di casa di Francesca Santoro – l’intervistatrice scelta da Vera -, di essere tra amici che non si vedevano da tempo e che si erano dati appuntamento per l’arrivo di Vera.

Vera Gheno e Francesca Santoro

Un presentazione Vera

La Vera di Potere alle parole è un po’ più Vera. Durante la presentazione è venuto fuori che questo libro non parla solo di parole ma parla anche tanto di Vera e della sua vita. Una parte importante di Vera è già in copertina: le forbici nella cassetta degli attrezzi sono le stesse che si è fatta tatuare sul braccio in ricordo di sua nonna Irén, che ha più volte citato anche nel libro.

La copertina contiene un primo messaggio importante, quello su cui si basa tutto il libro:

“La lingua è una cassetta degli attrezzi.” (Tullio De Mauro)

Ma perché Vera ha scelto proprio il titolo “Potere alle parole” e perché si parla proprio di parole?
Dice Vera: “Ricordate tutte le volte che una parola vi ha cambiato la vita? “Ti amo”, “ti lascio” o ancora “sei licenziato”.

L’obiettivo di questo libro è “far dialogare i due sistemi della lingua italiana e occuparsi di quello che ci sta in mezzo. Ci sono quelli che sanno benissimo i tempi verbali e poi a casa parlano in altro modo ma nella vita di tutti i giorni non sanno come comportarsi, come scrivere una lettera per il curriculum vitae.”

Più parole, plastic-free

“Avete presente quelli che dicono sempre salve per salutare, in qualsiasi occasione e a chiunque. È un passepartout che va bene per tutto.”
In effetti, devo ammettere che anche io uso, spesso, il salve quando mi trovo di fronte a una persona che non conosco e non so se posso pormi in modo informale – il modo che preferisco.

Vera fa notare che tutti noi abbiamo un’allergia linguistica a qualcosa, ci sono che non sopportiamo. A Vera, ad esempio, non piace po’ scritto con l’accento anziché con l’apostrofo che indica l’elisione.
Alcune parole, poi, le usiamo cosí tanto da consumarle e farle diventare parole di plastica o, come li ha definiti Castellani, plastismi.

E alla parola plastismo tutti abbiamo subito ricordato quel triste episodio de “il gigante buono” e si è aperto un vero dibattito su quell’articolo di giornale che aveva definito con queste parole l’omicida di Elisa Pomarelli.
L’errore nel contesto pubblico è un’altra di quelle cose che infastidisce Vera. Perché bisogna adattare le parole al contesto. E se leggiamo/sentiamo qualcosa che non ci sembra giusto dobbiamo saper dire “io dico no”.

Le parole sono importanti

Una delle frasi più (ab)usate quando si parla di parole è “le parole sono importanti” ma ce ne ricordiamo davvero, e sempre, quando le usiamo? Come dice Vera “ogni volta che licenzio un testo devo pensarlo come un messaggio nella bottiglia e prevedere gli effetti che avrà. Oggi, infatti “abbiamo tutti un megafono, ma alcuni se lo sono ritrovati per caso”.

E qui ritorna il problema affrontato in “Tienilo acceso” per cui è importante capire gli ambienti online che si frequentano, qual è il modo migliore per essere online.

La presentazione/intervista è andata avanti per un’oretta e mezza. A me è sembrata una piacevole chiacchierata sulla situazione che viviamo oggi, per e sulle persone. Dopo la prima domanda di Francesca, Vera ha raccontato molti retroscena sul titolo e la copertina¸ ha raccontato episodi della sua vita e, soprattutto, è riuscita a creare un dialogo libero con tutti noi.

Cosa ho portato a casa

Il libro ho iniziato a leggerlo da poco. Quello che mi rimarrà di questa bella serata sono tre osservazioni su cui riflettere:

  • non seguire troppo rigidamente le regole della grammatica ma guardare al contesto
  • al di là della grammatica, perché la comunicazione funzioni, è importante far passare il messaggio
  • l’importanza di conoscere più parole possibili e sapere come e quando usarle; piú parole conosciamo più potere abbiamo

Non dimenticate: potere alle parole.

Qualche consiglio di lettura

Voglio condividere con te anche altri due libri che sono sulla mia lista di libri da leggere e che parlano proprio di parole:

  • l’Atlante delle parole di Diego Fontana
  • Guida all’uso delle parole di Tullio De Mauro

Se ti va fammi sapere nei commenti cosa ne pensi del libro di Vera Gheno e dei libri che ti ho consigliato. E magari consigliami tu un libro che dovrei assolutamente leggere. Adoro avere sempre nuovi titoli di libri da leggere.