Voglio parlarti del piano editoriale quel documento che ti permette – ancora oggi – di gestire il blog, di non andare nel panico ogni volta che devi produrre un nuovo contenuto.
Mesi fa, in molti, dicevano che il piano editoriale era ormai morto, che era uno strumento inutile, una perdita di tempo. C’è chi lo dice ancora oggi. Io
non sono d’accordo. Nessun blog o social, infatti, vive di vita propria. Sei tu che crei i contenuti, o chi per te, che ne muovi le fila. Ecco perché ti voglio raccontare come creare il piano editoriale per il blog della tua azienda.
Cos’è un piano editoriale
È un documento che ti aiuta nella
creazione, pianificazione e distribuzione dei contenuti. In questo articolo mi soffermerò sul piano editoriale per il blog. Se sei interessato a creare un piano editoriale per i social dai un’occhiata a questo
articolo.
Di motivi per cui tutti hanno bisogno di un piano editoriale per il blog ce ne sono davvero tanti. Ne cito due che secondo me sono i più importanti:
raggiungere i tuoi obiettivi, arrivare ai tuoi lettori, ai clienti.
Come costruire un piano editoriale per il blog
Per costruire un buon piano editoriale devi rispondere a queste tre domande:
- quali obiettivi voglio raggiungere
- a chi mi rivolgo
- di cosa hanno bisogno i miei lettori
1)Quali obiettivi voglio raggiungere?
Rispondendo a questa domanda puoi capire se il tuo blog riuscirà a coinvolgere i lettori. Non esistono, infatti, contenuti fine a se stessi. Ogni contenuto che produci permette di raggiungere un obiettivo.
Un obiettivo può essere:
aumentare la consapevolezza nelle persone riguardo ai tuoi servizi,
fare conoscere la tua azienda da più persone,
aumentare la fiducia delle persone per farle diventare tue clienti, ovvero vendere di più..
Una volta che hai stabilito i tuoi obiettivi chiediti: quali sono i
risultati numerici che vuoi raggiungere, a
quante persone vuoi che arrivi quel contenuto, che cosa vuoi che facciano le persone dopo aver letto i tuoi contenuti, che immagine vuoi dare della tua azienda.
Se
hai già pubblicato degli articoli sul tuo blog e ti sei accorto che le persone trascorrono poco tempo sulla pagina dell’articolo, potresti decidere di cambiare i contenuti in modo da renderli più interessanti e coinvolgenti per chi legge. In questo caso, quindi, deciderai di voler aumentare il tempo medio sulla pagina del blog di una certa quantità in un determinato periodo di tempo. Perché un obiettivo dev’essere SMART: Sostenibile, Misurabile, Accessibile, Raggiungibile e con dei Tempi stabiliti.
Se, invece,
stai per aprire il tuo blog puoi fare delle ipotesi su come pensi, o speri, che sia il coinvolgimento delle persone: numero di persone che lo visiteranno, pagine per visita… Dopo un periodo di circa 3/6 mesi, in base ai dati raccolti potrai aggiustare il tiro nello stabilire le metriche per i mesi successivi.
2) A chi mi rivolgo?
Se a questa domanda hai risposto mentalmente dicendo “ai miei clienti” dobbiamo fare un passo indietro. Ogni blog si rivolge a delle persone, ma chi sono queste persone? Che caratteristiche hanno?
Nel marketing si usa il termine
buyer personas per indicare dei modelli delle persone che, appunto, acquistano servizi/prodotti della tua azienda.
Stabilire chi sono
le tue
buyer personas è uno dei passi fondamentali da fare nella costruzione di qualsiasi strategia. E il piano editoriale è un elemento di una strategia più grande.
Solitamente si definiscono 2 o 3 buyer personas, che vengono chiamate con un nome proprio. Per ognuna si indica l’età, il genere, le possibilità economiche, le abitudini, le preferenze. Più dati hai e più sarà semplice stabilire chi sono le tue buyer personas.
3) Di cosa hanno bisogno i miei lettori?
Ora che hai stabilito a chi vuoi rivolgerti con i contenuti che pubblichi sul blog non ti resta che capire quali sono i contenuti a cui sono interessate le tue buyer personas.
E qui ti viene in aiuto la ricerca delle parole chiave più cercate dalle tue buyer personas, anche dette
query. Se, hai già un sito/blog puoi trovarle da
Google Analytics o da
Google Search Console, entrambi strumenti gratuiti.
Se non hai ancora un sito/blog puoi fare una ricerca delle parole chiave, keyword, riferite ai tuoi servizi/prodotti e raccoglierne alcune a tema tramite strumenti gratuiti come il
sito keyword.io o
ubersuggest.
4) Quali tipi di contenuti inserisco nel blog?
Le tipologie di contenuti che puoi decidere di creare per le buyer personas possono essere tante:
- tutorial: testi che spiegano come fare qualcosa. Se, ad esempio, hai un vivaio potresti scrivere tutorial su come mantenere in vita le piante, come curarle, potarle.
- novità: testi che raccontano qualcosa di nuovo che riguarda la tua azienda. Potresti, ad esempio, raccontare un nuovo servizio che la tua azienda sta per lanciare sul mercato: spiegare da dove è nata l’idea, come l’avete sviluppata e quali vantaggi possono trarne i clienti
- articoli che approfondiscono i tuoi servizi/prodotti, li fanno conoscere meglio, aumentando la fiducia dei clienti
- articoli evergeen, che potrai rilanciare anche dopo la prima pubblicazione che spiegano meglio la tua attività e che sono costruiti attorno alle parole chiave più importanti per il tuo business
Il calendario editoriale
Dopo aver creato il piano editoriale per il blog della tua azienda arriva il momento di stabilire
chi, dove e quando. Il mio consiglio è di dare al calendario una forma che sia pratica: non deve farti perdere troppo tempo nella stesura, deve risultare chiaro a tutti e, soprattutto, dev’essere condivisibile.
Può essere un
excel con indicato chi scrive l’articolo e quando, quando e dove verrà pubblicato. In questo caso ti consiglio di usare
Fogli Google in modo da poterlo condividere facilmente con altri.
Ma il calendario non dev’essere per forza digitale, puoi anche decidere di farlo con dei
post-it colorati appesi alla lavagna in azienda. L’importante è che tutti possano consultarlo ed essere aggiornati su cosa verrà pubblicato.
I miei consigli per il piano editoriale
Coinvolgi tutta l’azienda
Crea il piano editoriale insieme ai dipendenti, non si tratta di un qualcosa che riguarda solo il reparto che si occupa della comunicazione. Ogni contenuto rappresenta, infatti, tutta l’azienda, tutte le persone che ci lavorano. L’ideale è un
brainstorming, ci sono tanti modi per renderlo un momento di incontro produttivo ma anche divertente. Se coinvolgi tutti arriveranno contributi anche dopo che il piano è stato creato.
Coinvolgi i tuoi lettori
Di tanto in tanto coinvolgi i tuoi lettori nella stesura del piano con un
sondaggio sui social, come ho fatto io qualche giorno fa sulla
mia pagina Facebook, o tramite la newsletter: sarà un modo per renderli partecipi e ti darà la sicurezza che l’argomento che tratti è interessante per chi ti leggerà.
Non avere paura degli spazi vuoti
Non preoccuparti se ti rimane qualche spazio vuoto nel calendario, anzi cerca di creare un
calendario che sia
flessibile in modo che se viene fuori qualche novità importante per il tuo settore, o qualche tema che trattano tutti i tuoi competitor, puoi far vedere che sei sul pezzo raccontando il tuo punto di vista in un articolo.
Quanto dovrebbe durare un piano editoriale
Non è detto che tu debba fare un piano per i prossimi 6 mesi e non è detto nemmeno che devi andare a dettagliare cosa verrà pubblicato ogni settimana in modo preciso. A seconda del tuo tipo di business potrebbe anche bastare definire gli argomenti che vuoi trattare nel singolo mese e poi definire cosa scrivere nel singolo articolo.
Mantieni in vita il tuo piano editoriale
Come ho detto all’inizio non credo affatto che il piano editoriale sia morto o meglio credo che dipenda da come lo organizzi e come lo gestisci.
Il piano e il relativo calendario devono essere aggiornati periodicamente. Puoi decidere tu quando farlo. Ci sono, però, dei casi in cui sei costretto ad aggiornarlo per tempo: l’uscita di una nuova normativa, un cambio di procedure che riguarda uno dei tuoi servizi, nuove buyer personas.
Se la pensi come me mantieni vivo il tuo piano editoriale: aggiornalo quando serve.
Piccola parentesi per te che possiedi un’azienda e cerchi di fare tutto da solo per abbattere i costi: considera la possibilità di delegare la gestione di un blog in modo da dedicarti ad attività più importanti.
Ti faccio un piccolo
spoiler: a breve metterò online delle risorse da scaricare. Tra queste ci sarà anche un esempio di piano e calendario editoriale. Per non perdeteli segui la mia
pagina Facebook o
Linkedin: è lì pubblico le novità.
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