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Come trovare la voce del tuo brand

Nel nostro lavoro portiamo tanto di noi come persone, a partire dai valori in cui crediamo e che ci guidano nelle scelte e decisioni di ogni giorno. Per poter esprimere al meglio ciò che conta per noi, possiamo usare anche per iscritto un elemento che ci distingue quando parliamo con altre persone: la voce del nostro brand.

Se ti stai chiedendo come si fa a replicare per iscritto la propria voce, facciamo un passo indietro e vediamo da cosa è composta. Ogni voce è il risultato dell’unione di:

  • tono di voce, che è il modo in cui diciamo qualcosa, l’inflessione che diamo
  • le parole che scegliamo di usare e quelle che non usiamo
  • i verbi, ogni verbo dà una sfumatura diversa
  • la punteggiatura, quante virgole usi, tante, poche
  • le maiuscole, le usi o non le usi? O con moderazione
  • il tipo di frasi, attive, passive, imperative
  • la verbosità, ovvero la lunghezza delle frasi, brevi, medie o lunghe.

Il tono di voce: cos’è e a cosa serve

Il tono di voce può avere tante sfumature a seconda dell’impressione che vuoi dare di te, del contesto in cui ti trovi e delle persone a cui vuoi parlare. A seconda che tu voglia risultare professionale, amichevole, o istituzionale… puoi usare un tono di voce che sia freddo, neutro, caldo o colorato.

Ho preso in prestito queste caratteristiche dalla classificazione di Valentina Falcinelli perché la sua schematizzazione è davvero chiara e immediata.

Esempi di tono di voce

Se vogliamo approfondire, ecco qualche esempio di alcuni tipi di tono di voce diversi.

Istituzionale

Conciliazione vita/lavoro, parità di genere, sostenibilità ambientale, efficienza strategica, digitalizzazione ed innovazione tecnologica. Su questi temi, rappresentanti del settore pubblico e privato si sono confrontati il 28 settembre in occasione della Giornata del Lavoro Agile (GLA) di Roma, nella Sala Igea dell’Istituto Treccani.

Dal sito delle Pari opportunità del Governo

Colloquiale

Prendetevi il mondo, prendetevi la nostra playlist. La trovate su Spotify e al link in bio.

Dal profilo Instagram di Treccani

Amichevole

🥬 Se amate gli spinaci non potete non amare le bietole. Queste erbette dal sapore dolce e leggermente terroso si raccolgono da giugno a novembre e per me sono un ingrediente autunnale preziosissimo. 

👩‍🍳 Io amo usarle per preparare paste ripiene, sformati, torte salate e zuppe ma vi assicuro che anche semplicemente spadellate e condite con un filo d’olio sono ottime! 

Come le preparate voi?

Dalla pagina Facebook di Sonia Peronaci

Professionale

La Vitamina C è essenziale per la produzione di collagene, una proteina che è a sua volta fondamentale per pareti cardiache, tessuto muscolare, tendini, legamenti e ossa. Una sua mancanza porta ai sintomi dello scorbuto: le gengive vengono consumate insieme ad altri tessuti che contengono il collagene.

Da un articolo di Cucina Botanica

Non ci piacciono le coltivazioni intensive e i grandi appezzamenti terrieri ma preferiamo piccoli progetti ad intenso grado di amore e passione! Ecco da dove arrivano le preziose materie prime che rendono speciali le nostre ricette.

Dalla home del sito di La Saponaria

Perché è importante che definisci il tuo tono di voce

Ora che hai visto alcuni dei possibili tono di voce con cui un brand anche molto piccolo – come La Saponaria – può comunicare, forse è più immediato perché ti serve definire il tuo tono di voce:

  • comunicare i tuoi valori
  • accorciare le distanze con le persone, clienti di ieri, oggi e domani
  • esprimere la tua personalità di brand, come vuoi che le persone ti percepiscano
  • distinguerti da chi fa il tuo stesso mestiere
  • creare e coltivare una relazione duratura con la tua clientela.

Le parole che scegli di usare, o di non usare

Quante parole diverse possiamo usare per definire un oggetto, una sensazione o un evento in base al modo in cui ci esprimiamo, ai valori in cui crediamo e al contesto in cui viviamo? Tantissime! Ecco perché è importante conoscere le nostre parole, quelle che sentiamo nostre e che ci rendono riconoscibili a chi le ascolta o le legge.

Ma come puoi capire quali sono le tue parole?
Ascoltandoti o rileggendoti e facendo attenzione a quelle parole che si ripetono.
Questo è il primo passo per capire da dove parti e se senti davvero tue quelle parole.

Spesso, infatti, usiamo parole che ci sono state tramandate da famigliari o che sentiamo dire dalle persone che frequentiamo di più.

Dopo aver fatto chiarezza nelle tue parole, puoi fare un lavoro mirato e trovare le tue parole a partire dai valori che stanno alla base della tua vita e che porti ogni giorno anche nel tuo lavoro.

Perché se ci pensi per trasmettere il messaggio che credi nell’onestà, puoi dire che sei una persona onesta come potrebbero fare milioni di persone oppure puoi spiegare cos’è per te l’onestà, in pratica. Sarebbe un modo di comunicare molto più efficace!

I verbi che senti tuoi e quelli che non useresti mai

Iniziare, dare inizio, principiare, aprire, inaugurare, accingersi a… Sono solo alcuni dei sinonimi del verbo iniziare. Quasi nessuno fa davvero caso alle parole che dice – purtroppo! – ma è sempre un buon momento per diventare più consapevoli di come comunichiamo.

E allora puoi seguire il metodo che ti ho proposto per le parole. E vedrai che, una volta che avrai trovato le tue parole, sarà più facile trovare anche i verbi che senti tuoi.

La punteggiatura: virgole sì, virgole no, quante virgole…

[…] Con una sola virgola ben messa di può illuminare una pagina.

Scrive così Leonardo Luccone in ‘Questione di virgole’ e sì, anche le virgole contano nel modo in cui scrivi o in cui parli.

A seconda di dove e come inseriamo la punteggiatura, guidiamo chi legge nelle pause e nell’enfasi (movimento del corpo e del viso) e ne risulta un certo ritmo della frase.

Dunque, trovate le nostre parole e i nostri verbi possiamo dare un suono ben preciso alle nostre frasi per far emergere il nostro modo di comunicare e farci ricordare.

Le maiuscole: sì o no?

Se è vero che come scriviamo incide su come leggiamo, è anche vero che incide su ciò che vediamo. Una parola tutta scritta in maiuscolo in un testo, breve o lungo, somiglia ha l’effetto di un urlo. Tante parole con le maiuscole di seguito ti portano a mettere l’accento su quelle parole.

Non so tu, ma io credo nella gentilezza, sempre e comunque, perciò consiglio sempre di evitare le maiuscole, se non per indicare il proprio titolo professionale. In alternativa, posso consigliarti di pensare alle maiuscole come al peperoncino: non piacciono a tutti e tutte, anzi, per cui dosale molto bene.

Un esempio? Se lavori come professional organizer come Loredana Fusco puoi scegliere di scrivere P.O. oppure Professional Organizer, se vuoi che il tuo titolo risalti nel testo.

Tipo di frasi: attive, passive, imperative

Ora che hai raccolto un po’ di elementi che compongono la tua voce per iscritto – parole, verbi, punteggiatura, maiuscole – passiamo al tipo di frasi più adatte al tono di voce del tuo brand.

Semplificando, ci concentriamo su tre tipologie di frasi:

  • attive come ‘Ho comprato il libro
  • passive come  ‘Il libro è stato comprato da
  • imperative come ‘Devi comprare il libro’.

Inizio dalla fine dell’elenco e ti dico subito come la penso sulle frasi imperative: non usarle.

Per quanto riguarda, invece, la scelta tra frasi attive e passive: 

  • le frasi passive creano un distacco tra chi scrive e chi legge per cui sono utili a da questa sensazione per cui dosale in base a quanto vuoi allungare la distanza tra e l’altra persona. Un caso in cui puoi usarle è, per esempio, quando vuoi citare un autore o un’autrice
  • la frasi attive, invece, sono utili se vuoi accorciare le distanze tra te e chi legge, magari perché, per esempio, hai scelto un tono di voce amichevole o colloquiale, o anche un tono professionale ma dalle tinte calde.

Frasi corte, medie o lunghe?

Per il concetto che vuoi trasmettere a chi legge è più utile una frase breve, media o lunga? Anche la lunghezza delle frasi è un elemento della tua voce scritta che puoi stabilire. 

In generale, in base a vari studi e indici di leggibilità una frase non dovrebbe contenere più di 25 parole. In realtà, se sappiamo come dosare i vari elementi si può arrivare anche a 40 parole senza che chi legge faccia fatica ad arrivare alla fine e a capirne il senso.

Significa che d’ora in poi dovrai contare le parole delle tue frasi? Non necessariamente ma può esserti utile a farti venire un dubbio. Per esempio, devi esprimere un concetto molto complesso per renderlo semplice e hai usato tantissime parole, sinonimi tra loro. Contando le parole ti si accenderà una lampadina e potrai provare a usarne meno o a modificare la frase perché sia realmente semplice da leggere e capire.

Due casi esempio di voci di piccoli brand

Per darti un’idea di come comunicare con la nostra voce ci rende distinguibili, condivido con te due esempi di voci di piccoli brand.

Sia Elisa Borchini, facilitatrice in Cantoterapia, sia Loredana Fusco, Professional Organizer, credono nell’importanza della condivisione delle loro conoscenze ma lo esprimono in modo diverso, ognuna con la propria voce:

La “Conoscenza” secondo Elisa (testo scritto a quattro mani con me)

Sempre curiosa di conoscere, amo il sapere. Ogni volta che imparo qualcosa mi viene in mente il paradosso di Socrate. L’unica certezza umana è che sappiamo di non sapere. Tutto quello che esperisco sulla pelle cerco di trasmetterlo alle persone che prendono parte ai miei percorsi di canto creativo rimanendo negli ambiti con cui ho dimestichezza.

La “Condivisione” secondo Loredana (testo scritto da me con la sua voce)

Tutto ciò che so lo condivido perché credo nell’importanza dello scambio di idee e del confronto per la crescita personale e professionale.

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Entrambe credono nello stesso concetto eppure ognuna mette in evidenza una parola diversa e inserisce una sfumatura diversa, legata alla propria storia personale.

Comunicare in modo gentile ed efficace con la tua voce

L’attenzione che poniamo a come comunichiamo è utile a noi perché ci permette di esprimere noi e di trasmettere un messaggio ed è utile a chi legge perché può capire e recepire facilmente quello che vogliamo dire. 

Come spesso accade, rendere efficace la propria comunicazione non significa semplificare ma fare scelte consapevoli e che tengono conto di chi siamo noi, a chi vogliamo parlare, come, perché e in quale contesto.

Troviamo insieme le tue parole e definiamo il tuo tono di voce

Credo che poterci esprimere con le nostre parole e la nostra voce sia importante ma so anche che trovare le proprie parole e la propria voce in solitaria non è semplice. Ecco perché all’inizio di ogni progetto di scrittura a quattro mani, subito dopo il questionario dedico del tempo a compilare insieme la tabella della voce del brand, perché sarà la guida per tutta la tua comunicazione successiva, anche sugli altri altri canali.

La tabella della voce è uno strumento che ti fa prendere consapevolezza del modo in cui comunichi e che cambia e si evolve con te.

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Se vuoi ricevere ogni mese nella tua casella di posta consigli mirati per migliorare la tua comunicazione, puoi iscriverti a Balloon. In ogni newsletter condivido con te un esempio di come può comunicare un piccolo brand, le mie riflessioni e alcuni spunti che puoi applicare per raccontare il tuo lavoro.

Autrice: Sarah Saccullo

Sono consulente di copywriting. Con la scrittura a quattro mani aiuto imprenditrici(ori) e freelance a comunicare il proprio lavoro/brand sul web e sulla carta, con la propria voce. Progetto, revisiono e ottimizzo in ottica SEO i contenuti, creo piani editoriali e naming, tengo laboratori di scrittura.